Medici (ACISMOM): “Lotta al Covid non termina con tampone negativo”
31 Dicembre 2020
È l’appello lanciato dall’ospedale specializzato nelle cure riabilitative.
Più del 50% dei pazienti post Covid manifesta gravi danni alle principali attività motorie
Da aprile ad oggi i medici dell’Ospedale di riabilitazione San Giovanni Battista alla Magliana, struttura sanitaria di ACISMOM (Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta), hanno accolto e riabilitato oltre 60 pazienti provenienti da ospedali per acuti, ove sono stati trattati per insufficienza respiratoria mediante supplementazione di ossigeno nei casi meno gravi, fino a intubazione, sedazione profonda e tracheotomia nei pazienti più critici.
“La maggior parte dei nostri pazienti provengono dal INMI Spallanzani, con cui collaboriamo strettamente – ha spiegato Anna Paola Santaroni, Direttore Generale della struttura sanitaria – e sebbene le difficoltà respiratorie che incontriamo nella nostra struttura negli esiti della polmonite siano sicuramente presenti e persistenti, durante il ricovero in una percentuale relativamente elevata dei pazienti (circa il 50%), la maggior parte degli sforzi del nostro personale sanitario (fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, infermieri e medici) è focalizzato a restituire ai pazienti autonomia nell’esecuzione delle attività di vita quotidiana: camminare, utilizzare il bagno, lavarsi, vestirsi e nutrirsi”.
“Il 90% circa dei pazienti post COVID da noi ricoverati – ha concluso Santaroni – non è in grado di deambulare autonomamente, o anche più semplicemente di vestirsi o lavarsi da solo, per problematiche di profilo neuromuscolare reversibili. Il percorso per guadagnare in parte le abilità residue è lungo (il ricovero in riabilitazione può durare fino a 60 giorni) e spesso prevede l’uso di ausili quali bastoni canadesi e deambulatori, oppure di tutori che possano compensare funzioni muscolari perdute”.
Dagli ultimi dati registrati, circa il 75-80% dei pazienti è affetto da un danno nervoso diffuso agli arti superiori o agli arti inferiori oppure localizzato a muscoli specifici (come per esempio la mano o i muscoli che muovono il piede) che impedisce l’autonomia nella vita di tutti i giorni. Non rare le complicazioni legate alla presenza di artrite e di vasculite (infiammazione delle articolazioni nel primo caso e infiammazioni dell’apparato circolatorio nel secondo caso).
Infine, da considerare l’impatto psicologico che può provocare l’essere intubati e sedati per settimane, o anche solo l’essere separati per tempi lunghi dai propri cari. Anche per questo i pazienti ricoverati all’ospedale S. Giovanni Battista sono accompagnati nel loro percorso riabilitativo da un supporto psicologico e umano continuo.